Il Rifugio Città di Fiume, 1917 m
ricavato da un’antica malga ed inaugurato il 20 settembre 1964, il suo nome ricorda da un quarantennio i fiumani in esilio
ll Rifugio è ubicato in Val Fiorentina, alla base del Col della Puina, di fronte alla maestosa parete sud del Pelmo, con una incantevole vista sulla Civetta e sulla Marmolada. È parte integrante dell’Alta Via numero 1 e facilmente raggiungibile in una ora da Forcella Staulanza. Dispone di 23 posti letto e dal 2006 è gestito dalla cooperativa Arcanda, i cui componenti, Guide Naturalistiche Ambientali, hanno svolto per molti anni attività di educazione ambientale per giovani ed adulti.
Dopo la rinascita della Sezione, nel febbraio 1949, i Soci sentono la necessità di avere un proprio Rifugio che ripaghi almeno in parte di quei sei forzatamente abbandonati assieme alla città di Fiume e ai territori dell’Istria e della Dalmazia. La scelta cadde sulla Malga Durona, alla base del Pelmo,” scoperta” da Dario Depoli nel 1937 durante un corso estivo di alpinismo giovanile.
Questa malga, grazie alla costituzione da parte del Comune di San Vito di Cadore del diritto di superficie a tempo indeterminato a favore della Sezione, venne trasformata nel Rifugio “Città di Fiume” inaugurato il 20 settembre 1964 alla presenza del Presidente Generale CAI Virginio Bertinelli, con la partecipazione del Coro della S.A.T. Un rifugio che rappresenta un simbolo di una Sezione che ha avuto la forza di ricostruirsi e ritrovarsi, nel ricordo di tutte le sue tradizioni, soci e rifugi abbandonati e dove, accanto al tricolore italiano, sventola la bandiera Fiume.
Il 10 giugno 2007, dopo importanti lavori di ristrutturazione, il Rifugio viene inaugurato una seconda volta, presenti circa 400 persone: consiglieri CAI e semplici soci, autorità del bellunese, e tanti tanti amici. I nuovi gestori (Caterina, Massimo, Giovanni, Mario) fanno parte della cooperativa Arcanda, che ha tra i suoi intenti primari quello di coinvolgere specialmente i più giovani nella cono
scenza e nel rispetto dell’ambiente alpino.
Il Rifugio Fiume presenta la tipica tipologia delle abitazioni delle valli dolomitiche, costruita nella parte basale con la pietra reperita sul posto, e con il legno nella parte superiore. Particolare quasi unico nel territorio, sono i tre vani ad arco destinati a stalla, infatti nei testi specialistici non si trovano modelli analoghi per le aree venete; qualche riferimento si può trovare in costruzioni della Carnia e del Friuli.
Risulta che la Malga Durona, risalente al 1600 circa servisse per attività pastorali (ovini), ed era già indicata nella carta topografica del Regno Lombardo-Veneto dell’anno 1833. L’attuale volumetria risale al 1924, quando nell’area dolomitica sono stati realizzati numerosi rifacimenti post-bellici. Nel 1934 la Malga Durona risultava non più attiva; nel 1964 è stata infine trasformata nel Rifugio Città di Fiume.